Il riposo, nella vita di una persona, ricopre un ruolo fondamentale per far sì che il corpo sia in grado di sostenere tutti gli sforzi della giornata.
In ogni caso, se si lavora con il cervello o con il corpo, è importante essere sempre al 100% per dare il meglio nel lavoro o perché no, anche per godersi al meglio un momento di relax.
La scelta del materasso risulta decisiva, tanto quanto riuscire a capire quando cambiarlo. In media la durata di un materasso, per quanto possa essere tra i più resistenti e di qualità, può variare tra gli 8 e i 10 anni.
Al variare del tipo di materasso e dell’uso che se ne fa, la durata può aumentare o diminuire.
I materassi più diffusi sono quelli in poliuterano e in memory o in lattice. Ma ve ne sono anche ad acqua, ad aria, in lana…
Da cosa dipende il consumo di un materasso?
Il materasso viene sottoposto mediamente a 8-9 ore di stress ogni notte, e se ad usarlo è una persona di 100 kg, esso avrà più breve durata a differenza dell’utilizzo da parte di una persona di 50 kg. Ma, se la persona di 50 kg lo usasse il doppio, il risultato sarebbe diverso, o addirittura lo stesso.
Quindi la durata dell’utilizzo e il peso di chi lo usa sono i primi elementi che contribuiscono alla sua usura.
Altra componente che incide su logoramento di un materasso è il tempo. Col passare degli anni, il materiale di cui è composto, perderà inevitabilmente le sue caratteristiche fisiche.
Ad esempio, elementi come molle, perderanno la loro elasticità. L’utilizzo, col tempo, modifica sempre gli elementi, quindi diffidate da chi sostiene che alcuni materassi siano eterni.
Nonostante l’inevitabile perdita di efficienza di un materasso è bene adottare alcune abitudini che consentiranno al vostro materasso di durare quanto più è possibile:
- Arieggiare frequentemente il materasso e la stanza in cui è posto (almeno una volta a settimana);
- Evitare di consumare cibi e bevande, onde evitare infiltrazioni o batteri che possono danneggiare il materiale del materasso;
- Variare la posizione del materasso sia in senso verticale, che in senso orizzontale, in modo da non stressare sempre le sesse zone del materasso e farlo in maniera più equilibrata;
- Non usare liquidi per eliminare i batteri o gli acari presenti sul materasso. In genere essi si accumulano durante il sonno, momento in cui il nostro corpo produce secrezioni o sudore;
- Utilizzare delle doghe per sostenerlo, così da consentire un maggior afflusso d’aria per una corretta igiene.
Seguendo questi consigli, si ritarderà il più possibile il momento del cambio del vostro materasso.
Come capire che il nostro materasso è da cambiare?
Compito del materasso è quello di consentire un buon riposo a tutti e di sostenere principalmente la colonna vertebrale.
Dal punto di vista visivo, si possono notare delle deformazioni o degli avvallamenti in alcuni punti del materasso, segni appunto di usura. Ciò non toglie che ci potrebbero essere anche delle impercettibili deformazioni, che non visibili ad occhio, perché interne al materasso.
A chi non sarà capitato almeno una volta di ritrovarsi a fare i conti con mal di schiena o indolenzimenti in varie parti del corpo dopo essersi svegliato. Bene, se queste sensazioni sono continue nel tempo, bisogna assolutamente adottare una soluzione, ovvero, cambiare il materasso o ricoprire temporaneamente la superficie con un topper memory.
Per un annetto infatti sarete al sicuro, dopo di che, arriverà il momento di cambiare definitivamente materasso, in quanto quei dolori sono dovuti proprio a dei cedimenti, visibili o invisibili.
Quale materasso scegliere? te lo dice il test!
Il materasso è soggettivo e deve essere scelto con cura! ti consigliamo di effettuare il test il quale ti consentirà di individuare il modello più adatto alle tue caratteristiche.
Al termine del test ti verrà consigliato il materasso ideale per il mal di schiena… il risultato ti consentirà, quando deciderai di acquistarlo, di fare una scelta corretta e consapevole. Inizia subito il test.